1° maggio 2010 - 1° de mayo 2010

lunedì 2 maggio 2011

Violenta repressione della manifestazione del 1° maggio 2011 a Bogotà

La tensione era iniziata a salire dai giorni prima di Pasqua, quando la protesta degli studenti contro la riforma che privatizza tutta l' istruzione pubblica (Ley 30) aveva mosso i primi passi fino a prendere corpo. La reazione della polizia e del governo Santos non si è fatta attendere, gli squadroni antisommossa dell' Esmad hanno fatto irruzione all' interno dell' Universidad Nacional, cosa mai successa dagli anni '80. Nel corso di quest' ultima settimana gli studenti hanno provato a fare una manifestazione pacifica fuori dall' Università ma sono stati immediatamente aggrediti con gas lacrimogeni e pallottole di gomma.
Il primo maggio era l' appuntamento che studenti e sindacati si erano dati per proseguire la lotta contro la Ley 30, contro il Trattato di Libero Commercio con Stati Uniti ed Europa e contro il Piano Nazionale di Sviluppo.   







Insieme alle altre rivendicazioni, prosegue la lotta per la liberazione dei prigionieri politici, tra questi il professore e sociologo Miguel Angel Beltran Villegas. (Sopra)



L' inizio della manifestazione si è svolto pacificamente, con la musica e le danze tipiche delle differenti zone della Colombia,  ma la tensione era nell' aria.


Negli anni passati, i vari gruppi anarchici e studenteschi, avevano sempre occupato uno spezzone unico del corteo, da cui poi erano partiti i sanzionamenti alle bache e ai vari ministeri ed uffici pubblici che si trovavano lungo il percorso, lasciando però la possibilità alle altre organizzazioni di sfilare ed arrivare  a Piazza Bolivar. 
Quest' anno invece gli accordi trai vari gruppi non hanno funzionato, ed ognuno ha preso posizione  ad un livello differente del corteo. Il risultato è stato un caos totale. Gruppuscoli di ragazzini hanno attaccato, senza nessuna logica, ogni assembramento di polizia presente, causando così numerose cariche, lo spezzettamento del corteo fino al suo completo e violento scioglimento ad opera dell' ESMAD.







La polizia, che evidentemente non aspettava altro, ha reagito in maniera violentissima usando tutto l' armamento a sua disposizione. Tutto il centro di Bogotà è stato riempito dai gas lacrimogeni ed i blindati con gli idranti hanno iniziato pericolosissimi caroselli tra la folla.












In un paese in cui il tasso di povertà è altissimo e gli investimenti nello stato sociale pressoché nulli, il governo ha pensato bene di investire i suoi capitali nei mezzi per controllare le lotte sociali che si oppongono alle sue politiche di privatizzazione e finanziarizzazione. Ed è così che la polizia ha potuto sfogggiare il massimo di tecnologia per quanto riguarda l' antisommossa... sperimentati dall' esercito americano ed isreliano, utilizzati in Canada nell' ultimo meeting dei grandi della Terra, i cannoni sonici o ad ultrasuoni hanno fatto la loro comparsa a Bogotà, seguiti dalla ben più materiale fanteria.



Il grosso del corteo è stato quindi disciolto, manu militari, disperdendo ed inseguendo la folla nelle vie laterali. I reparti motorizzati hanno proseguito la caccia all' uomo.  



Diversi sono stati i feriti, il più grave è un ragazzo a cui quasi non viene tranciata di netto la gamba sinistra. Fonti di movimento dicono per una granata stordente lanciata dalla polizia, i media istituzionali asseriscono invece che sia stato per causa di un ordigno artigianale lanciato dai manifestanti.


Altra notizia dell' ultim' ora è l' arresto, senza nessun motivo, di Yuri Neiva, padre di Nicolas David, ragazzino di quindici anni massacrato alla manifestazione del primo maggio di sei anni fa dai reparti antisommossa dell' ESMAD e morto cinque giorni dopo. L' ESMAD è stato condannato pochi giorni fa per questo crimine ed oggi, nel corso della manifestazione, ha arrestato Yuri, di cui non si hanno notizie dalle dieci di questa sera, quando, già in carcere, è riusciro per pochi secondi a parlare al telefono col suo avvocato, denunciando la totale privazione di acqua e di cibo da parte delle forze dell' ordine. (Sotto Yuri Neiva)


Quello che è rimasto della manifestazione dopo tutto ciò, è riuscito ad arrivare a Piazza Bolivar per poi essere anch' esso disperso a suon di lacrimogeni e di bombe stordenti lanciate a caso tra la gente.
Insomma, come si dice da queste parti, un bel "mierdero"!

Seguirà a breve un video della manifestazione.


Nessun commento:

Posta un commento